1\chapter{Dettagli sui file di dati} 2\label{app-datafile} 3 4\section{Formato interno di gretl} 5\label{native} 6 7Il formato dati usato internamente da \app{Gretl} per i dataset � 8basato su XML (extensible mark-up language). I file di dati sono conformi al 9semplice DTD (document type definition) contenuto nel file 10\verb+gretldata.dtd+, fornito con la distribuzione di \app{Gretl} e 11installato nella directory dei dati di sistema (ad es. 12\verb+/usr/share/gretl/data+ su Linux). I file di dati possono essere 13non compressi o compressi con gzip; oltre ai valori dei dati, 14essi contengono altre informazioni aggiuntive, come i nomi e le descrizioni 15delle variabili, la frequenza dei dati e cos� via. 16 17La maggior parte degli utenti probabilmente non avr� bisogno di 18leggere o scrivere questi file, se non usando \app{Gretl} stesso, ma 19se si vuole manipolarli usando altri strumenti, pu� essere utile 20esaminare il DTD e qualcuno dei file di esempio forniti: il file 21\verb+data4-1.gdt+ d� un semplice esempio, il file \verb+data4-10.gdt+ 22invece contiene anche delle etichette per le osservazioni. 23 24\section{Formato tradizionale di ESL} 25\label{traddata} 26 27Per compatibilit� all'indietro, \app{Gretl} pu� elaborare anche file 28di dati nel formato ``tradizionale'' usato dal programma \app{ESL} 29di Ramanathan. In questo formato (che era quello predefinito nelle 30versioni di \app{Gretl} precedenti alla 0.98) un dataset � 31rappresentato da due file: uno contiene i dati veri e propri, l'altro 32contiene la descrizione dei dati e le modalit� per la loro lettura. 33In particolare: 34 35\begin{enumerate} 36\item \emph{Dati veri e propri}: una matrice rettangolare di numeri 37 separati da spazi vuoti. Ogni colonna rappresenta una variabile, 38 ogni riga un'osservazione per ognuna delle variabili (come in un 39 foglio elettronico). Le colonne dei dati possono essere separate da 40 spazi o caratteri tab. Il nome del file deve avere l'estensione 41 \verb+.gdt+ e il file di solito � di tipo ASCII (testo semplice), ma 42 pu� essere anche compresso con gzip, per occupare meno spazio su 43 disco. � possibile inserire commenti in un file di dati: se una riga 44 comincia con un carattere cancelletto (\verb+#+), l'intera riga 45 viene ignorata (questo comportamento � coerente con i file di dati 46 di gnuplot e di octave). 47\item \emph{Descrizione}: il file di dati deve essere accompagnato da 48 un file di descrizioni, che ha lo stesso nome di base del file di 49 dati, ma l'estensione \verb+.hdr+. Questo file contiene, 50 nell'ordine: 51 52 \begin{itemize} 53 \item (Opzionale) \emph{commenti} sui dati, introdotti dalla stringa 54 di apertura \verb+(*+ e conclusi dalla stringa \verb+*)+; ognuna 55 di queste stringhe deve essere presente da sola su una riga. 56 \item (Richiesta) lista dei \emph{nomi delle variabili} presenti nel 57 file, separati da spazio bianco. I nomi sono limitati a 8 58 caratteri, devono iniziare con una lettera e possono contenere 59 solo caratteri alfanumerici e il carattere trattino basso, 60 \verb+_+. La lista pu� continuare su pi� righe e deve essere 61 chiusa da un punto e virgola \verb+;+. 62 \item (Richiesta) riga \emph{osservazioni}, nel formato 63 \verb+1 1 85+. Il primo elemento indica la frequenza dei dati (1 per dati 64 non datati o annuali, 4 per trimestrali, 12 per mensili). Gli 65 altri due elementi indicano le osservazioni iniziale e finale: di 66 solito questi saranno pari a 1 e al numero delle osservazioni, per 67 i dati non datati. Per le serie storiche, � possibile usare date 68 nella forma \cmd{1959.1} (trimestrale, una cifra dopo il punto) o 69 \cmd{1967.03} (mensile, due cifre dopo il punto). Si veda il 70 capitolo~\ref{chap-panel} per l'uso speciale di questa riga nel 71 caso dei dati panel. 72 \item La parola chiave \verb+BYOBS+. 73 \end{itemize} 74\end{enumerate} 75 76Ecco un esempio di un file di descrizione dei dati ben scritto. 77 78\begin{code} 79(* 80 DATA9-6: 81 Dati su log(moneta), log(reddito) e tasso di interesse USA. 82 Fonte: Stock and Watson (1993) Econometrica 83 (dati grezzi) Il periodo � 1900-1989 (dati annuali). 84 Dati composti da Graham Elliott. 85*) 86lmoneta lreddito tassint ; 871 1900 1989 BYOBS 88\end{code} 89 90Il corrispondente file di dati contiene tre colonne di dati, ognuna 91con 90 osservazioni. Ci sono altre tre caratteristiche del formato 92dati ``tradizionale'' degne di nota. 93 94\begin{enumerate} 95\item Se la parola chiave \verb+BYOBS+ � sostituita da \verb+BYVAR+ ed 96 � seguita dalla parola chiave \verb+BINARY+, significa che il 97 corrispondente file di dati � in formato binario. Questo tipo di 98 file di dati pu� essere scritto da \app{gretlcli} usando il comando 99 \cmd{store} con l'opzione \cmd{-s} (precisione singola) o l'opzione 100 \cmd{-o} (precisione doppia). 101\item Se \verb+BYOBS+ � seguita dalla parola chiave \verb+MARKERS+, 102 \app{Gretl} si aspetta un file di dati in cui la \emph{prima 103 colonna} contiene stringhe (lunghe al massimo 8 caratteri) usate 104 per identificare le osservazioni. Queste possono essere utili nel 105 caso dei dati di tipo cross-section in cui le unit� di osservazione 106 sono identificabili: regioni, stati, citt� ecc. Un altro caso � 107 quello delle serie storiche irregolari, come ad esempio i dati 108 giornalieri delle quotazioni azionarie, in cui mancano i giorni in 109 cui non avvengono contrattazioni: in questo caso, le osservazioni 110 possono essere marcate con una stringa che rappresenta la data, come 111 ad esempio \cmd{10/01/98} (si ricordi il limite di 8 caratteri). Si 112 noti che le opzioni \cmd{BINARY} e \cmd{MARKERS} sono mutualmente 113 esclusive, e si noti anche che i ``marcatori'' non sono considerati 114 come una variabile: questa colonna non compare nell'elenco delle 115 variabili nel file di descrizione dei dati. 116\item Se esiste un file con lo stesso nome di base del file di dati e 117 di quello delle descrizioni, ma con l'estensione \verb+.lbl+, esso 118 viene letto e usato per riempire le etichette descrittive per le 119 serie di dati. Il formato del file di etichette � semplice: ogni 120 riga contiene il nome di una variabile (indicata nel file di 121 descrizione) seguito da uno o pi� spazi, seguito dall'etichetta 122 descrittiva. Ecco un esempio: 123 \verb+prezzo Indice dei prezzi auto nuove, anno base 1982+ 124 125\end{enumerate} 126 127Se si vuole salvare i dati nel formato tradizionale, occorre usare 128l'opzione \cmd{-t} con il comando \cmd{store}, nella versione a riga 129di comando del programma o nella finestra del terminale della versione 130grafica del programma. 131 132\section{Dettagli sui database binari} 133\label{dbdetails} 134 135Un database di \app{Gretl} consiste di due parti: un file indice ASCII 136(con l'estensione \verb+.idx+) che contiene informazioni sulle serie, 137e un file binario (con estensione \verb+.bin+) che contiene i dati 138veri e propri. Ecco due esempi di voci contenute in un file 139\verb+idx+: 140 141\begin{code} 142G0M910 Indice composto da 11 indicatori principali (1987=100) 143M 1948.01 - 1995.11 n = 575 144currbal Bilancia dei pagamenti: parte corrente; corretta per la stagionalit� 145Q 1960.1 - 1999.4 n = 160 146\end{code} 147 148Il primo campo � il nome della serie, il secondo � una descrizione 149della serie (al massimo di 128 caratteri). Sulla seconda riga, il 150primo campo � un codice di frequenza: \verb+M+ per dati mensili, \verb+Q+ 151per dati trimestrali, \verb+A+ per dati annuali, \verb+B+ per dati 152giornalieri-lavorativi (giornalieri con cinque giorni a settimana) e 153\verb+D+ per dati giornalieri (sette giorni a settimana). Al momento non 154vengono accettati altri codici di frequenza. Quindi segue la data 155iniziale (con due cifre che seguono il punto nei dati mensili, una per 156i dati trimestrali, nessuna per quelli annuali), uno spazio, un 157trattino, un altro spazio, la data finale, la stringa ``\verb+n = +'' 158e il numero delle osservazioni. Nel caso di dati giornalieri, le date 159iniziale e finale devono essere indicate nella forma 160\verb+YYYY/MM/DD+. Questo formato deve essere rispettato alla 161lettera. 162 163Opzionalmente, la prima riga del file indice pu� contenere un breve 164commento (al massimo 64 caratteri) a proposito della fonte e del tipo 165dei dati, che segue un carattere cancelletto. Ad esempio: 166 167\begin{code} 168# Banca Centrale Europea (tassi di interesse) 169\end{code} 170 171Il corrispondente database binario contiene i valori dei dati, 172rappresentati come ``float'', ossia come numeri in virgola mobile a 173precisione singola, che tipicamente occupano quattro byte ciascuno. I 174numeri sono immagazzinati ``per variabile'', cos� che i primi \emph{n} 175numeri sono le osservazioni della variabile 1, i successivi \emph{m} 176sono le osservazioni per la variabile 2 e cos� via. 177 178\chapter{Compilare \app{gretl}} 179\label{app-build} 180 181\section{Requisiti} 182\label{sec:build-req} 183 184\app{Gretl} � scritto nel linguaggio di programmazione C, aderendo 185nel modo pi� stretto possibile allo standard C ISO/ANSI (C90), anche 186se l'interfaccia grafica e alcune altre componenti devono fare uso 187necessariamente di estensioni specifiche per certe piattaforme. 188 189Il programma � sviluppato in ambiente Linux. La libreria condivisa e 190il client a riga di comando dovrebbero essere compilabili su qualsiasi 191piattaforma che supporti l'ISO/ANSI C e abbia installate le 192librerie elencate nella Tabella~\ref{tab:depend}. Se il sistema 193dispone anche della libreria GNU readline, essa sar� usata per 194\app{gretcli}, fornendo una riga di comando molto pi� comoda da 195utilizzare. Si veda la 196\href{http://cnswww.cns.cwru.edu/~chet/readline/rltop.html}{home page 197 di readline}. 198 199\begin{table}[htbp] 200 \centering 201 \begin{tabular}{lll} 202\textit{Libreria} & \textit{Funzione} & \textit{Sito web} \\ [4pt] 203zlib & compressione dei dati & 204 \href{http://www.info-zip.org/pub/infozip/zlib/}{info-zip.org} \\ 205libxml2 & manipolazione XML & 206 \href{http://xmlsoft.org/}{xmlsoft.org} \\ 207LAPACK & algebra lineare & 208 \href{http://www.netlib.org/lapack/}{netlib.org} \\ 209FFTW3 & Trasformata veloce di Fourier & 210 \href{http://www.fftw.org/}{fftw.org} \\ 211glib-2.0 & Varie utilit� & 212 \href{http://www.gtk.org/}{gtk.org} 213 \end{tabular} 214 \caption{Librerie richieste per compilare gretl} 215 \label{tab:depend} 216\end{table} 217 218Il client grafico dovrebbe essere compilabile e utilizzabile su ogni 219sistema che, oltre ai requisiti visti sopra, offra la libreria GTK 220nella versione 2.4.0 o superiore (si veda 221\href{http://www.gtk.org/}{gtk.org})\footnote{Fino alla versione 1.5.1, 222\app{gretl} poteva essere compilato anche usando GTK 1.2, ma il supporto per 223questa libreria � stato abbandonato a partire dalla versione 1.6.0 di \app{gretl}.}. 224 225\app{Gretl} usa gnuplot per produrre grafici. � possibile trovare 226gnuplot a \href{http://www.gnuplot.info/}{gnuplot.info}. Al momento 227della scrittura di questo manuale, la versione ufficiale pi� recente 228di gnuplot � la 4.2 (di marzo 2007). La versione MS Windows di 229\app{Gretl} comprende la versione 4.2 di gnuplot per Windows; sul sito 230web di Gretl � possibile trovare un pacchetto rpm di gnuplot 3.8j0 per 231sistemi Linux x86. 232 233Alcune funzionalit� di \app{Gretl} fanno uso di parti della libreria 234\app{gtkextra} di Adrian Feguin. Le parti rilevanti di questo pacchetto sono 235incluse (in forma leggermente modificata) con la distribuzione sorgente di 236\app{gretl}. 237 238Una versione binaria del programma � disponibile per la piattaforma 239Microsoft Windows (Windows 98 o superiore). 240Questa versione � cross-compilata su Linux usando mingw (il 241compilatore GNU C, \app{gcc}, portato per l'uso con win32) e collegata 242alla libreria C di Microsoft C, \verb+msvcrt.dll+. Utilizza il port di 243GTK 2.0 su win32 di Tor Lillqvist. L'installatore per Windows (libero, 244open-source) � a cura di Jordan Russell 245(\href{http://www.jrsoftware.org/}{jrsoftware.org}). 246 247Speriamo che gli utenti con conoscenze di programmazione possano 248considerare \app{Gretl} abbastanza interessante e degno di essere 249migliorato ed esteso. La documentazione dell'API libgretl non � ancora 250completa, ma � possibile trovare alcuni dettagli seguendo il link 251``Libgretl API docs'' sul sito web di \app{Gretl}. Chiunque sia interessato 252allo sviluppo di \app{gretl} � invitato a iscriversi alla mailing list 253\href{http://gretl.sourceforge.net/lists.html}{gretl-devel}. 254 255\section{Istruzioni per la compilazione} 256\label{sec:build-inst} 257 258Questa sezione contiene istruzioni che permettono di compilare \app{gretl} 259a un utente con una conoscenza di base di un sistema di tipo Unix. 260La procedura � stata testata su una nuova installazione della distribuzione 261Debian Etch e dovrebbe funzionare anche su altre distribuzioni Linux 262(specialmente quelle derivate da Debian, come Ubuntu e simili). Su altri sistemi 263simili a Unix, come MacOSX e BSD, potrebbero esserci differenze maggiori nella 264procedura. 265 266In questo esempio guidato, compileremo \app{gretl} insieme alla sua 267documentazione completa. Questa scelta implica alcuni requisiti in pi�, ma in 268cambio permette di modificare anche i file della documentazione, come l'aiuto in 269linea o i manuali. 270 271\subsection{Installare i programmi di base} 272 273Assumiamo che le utilit� GNU di base siano gi� installate sul sistema, insieme 274a questi altri programmi: 275\begin{itemize} 276 \item Un sistema \TeX/\LaTeX (\texttt{tetex} o \texttt{texlive} vanno 277 benissimo) 278 \item Gnuplot 279 \item ImageMagick 280\end{itemize} 281Assumiamo anche che l'utente abbia i privilegi di amministratore e sappia come 282installare i pacchetti. Gli esempi seguenti mostrano l'uso del comando shell 283\texttt{apt-get}, ma possono essere replicati anche con comandi come 284\texttt{aptitude}, \texttt{dselect}, con il programma a interfaccia grafica 285\texttt{synaptic}. Gli utenti di distribuzioni Linux che usano pacchetti rpm 286(es.\ Red Hat/Fedora, Mandriva, SuSE) possono consultare la pagina 287\href{http://gretl.sourceforge.net/depend_it.html}{dipendenze} sul sito di 288\app{gretl}. 289 290Il primo passo consiste nell'installare il compilatore C e le utilit� correlate. 291Su un sistema Debian, occorre installare i seguenti pacchetti: 292\begin{code} 293apt-get install gcc autoconf automake1.9 libtool flex bison gcc-doc \ 294libc6-dev libc-dev libgfortran1 libgfortran1-dev gettext pkgconfig 295\end{code} 296 297Quindi occorre installare i pacchetti ``di sviluppo'' (\texttt{dev}) 298per le librerie usate da \app{gretl}: 299 300\begin{center} 301 \begin{tabular}{ll} 302 \textit{Libreria} & \textit{Comando} \\ [4pt] 303 GLIB & \texttt{apt-get install libglib2.0-dev} \\ 304 GTK 2.0 & \texttt{apt-get install libgtk2.0-dev} \\ 305 PNG & \texttt{apt-get install libpng12-dev} \\ 306 XSLT & \texttt{apt-get install libxslt1-dev} \\ 307 LAPACK & \texttt{apt-get install lapack3-dev} \\ 308 FFTW & \texttt{apt-get install fftw3-dev} \\ 309 READLINE & \texttt{apt-get install libreadline5-dev} \\ 310 GMP & \texttt{apt-get install libgmp3-dev} 311 \end{tabular} 312\end{center} 313 314GMP � opzionale, ma raccomandata. I pacchetti \texttt{dev} di queste librerie 315sono necessari per \emph{compilare} \app{gretl}, mentre per \emph{eseguire} il 316programma occorrono anche i pacchetti normali (non-\texttt{dev}) delle librerie; 317la maggior parte di questi pacchetti fa gi� parte delle installazioni standard. 318Per abilitare funzionalit� aggiuntive, come il supporto audio, occorre 319installare altre librerie. 320 321\subsection{Procurarsi il sorgente: pacchetto o CVS} 322 323A questo punto � possibile iniziare a compilare il sorgente. � possibile 324procurarselo in due modi: scaricando l'ultimo pacchetto sorgente rilasciato, o 325scaricando la versione di \app{gretl} contenuta attualmente nell'archivio CVS 326(Concurrent Versions System). La versione CVS � di solito pi� recente, pu� 327contenere correzioni di bug presenti nell'ultimo pacchetto rilasciato, ma pu� 328anche contenere nuovi bug (o addirittura non essere compilabile) e codice 329``sperimentale''. Se si vuole partecipare allo sviluppo e al test del programma, 330� raccomandabile usare la versione CVS di \app{gretl}. 331 332Per lavorare col pacchetto sorgente: 333 334\begin{enumerate} 335 \item Scaricare il pacchetto dei sorgenti di \app{Gretl} 336 da \href{http://gretl.sourceforge.net/}{gretl.sourceforge.net}. 337 \item Decomprimere il pacchetto. Se si dispone delle utilit� GNU, 338 usare il comando \cmd{tar xvfz gretl-N.tar.gz} (sostituire \cmd{N} 339 con il numero di versione specifico del file scaricato). 340 \item Spostarsi nella directory del codice sorgente di gretl appena 341 creata (ad es. \verb+gretl-1.6.6+). 342 \item Procedere alla sezione seguente ``Configurare il sorgente''. 343\end{enumerate} 344 345Per lavorare con CVS occorre per prima cosa installare il programma client \app{cvs}, 346se non si trova gi� sul proprio sistema. Pu� essere utile consultare il sito web 347di CVS \href{http://www.nongnu.org/cvs/}{www.nongnu.org/cvs}, le istruzioni per 348l'uso di CVS su SourceForge contenute nella 349\href{http://sourceforge.net/docman/display_doc.php?docid=14035&group_id=1}{pagina 350CVS di SourceForge}, e le istruzioni specifiche su \app{gretl} nella 351\href{http://sourceforge.net/cvs/?group_id=36234}{pagina CVS di Gretl}. 352 353Quando si scarica il codice da CVS \textit{per la prima volta}, occorre decidere 354dove salvarlo. Ad esempio si pu� creare una directory chiamata \texttt{cvs} 355nella propria home directory, aprire un terminale, fare \texttt{cd} in questa 356directory ed eseguire i comandi seguenti: 357% 358\begin{code} 359cvs -d:pserver:anonymous@gretl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/gretl login 360cvs -z3 -d:pserver:anonymous@gretl.cvs.sourceforge.net:/cvsroot/gretl co -P gretl 361\end{code} 362% 363Dopo il primo comando verr� richiesta una password: basta premere invio. Dopo il 364secondo comando, \app{cvs} creer� una sotto-directory chiamatat \texttt{gretl} 365che conterr� il codice sorgente. 366 367Ogni volta che si vuole \textit{aggiornare la propria copia del sorgente}, basta 368andare nella directory \texttt{gretl} ed eseguire 369\begin{code} 370cvs update -d -P 371\end{code} 372 373Da questo punto in poi, assumendo di essere nella directory \texttt{gretl}, � 374possibile seguire le istruzioni valide anche per il sorgente contenuto nel 375pacchetto. 376 377\subsection{Configurare il sorgente} 378 379Il successivo comando da eseguire � \texttt{./configure}; si tratta di uno 380script sofisticato che cerca gli strumenti disponibili sul sistema e prepara 381la compilazione. Il comando \texttt{configure} accetta molte opzioni: eseguendo 382\begin{code} 383./configure --help 384\end{code} 385si ottiene l'elenco di quelle disponibili. Un'opzione che pu� essere utile usare 386� \cmd{--prefix}, che modifica il percorso principale in cui verr� installato il 387programma; il valore predefinito � \verb+/usr/local+. Ad esempio usando 388\begin{code} 389./configure --prefix=/usr 390\end{code} 391i file verranno installati sotto il percorso \verb+/usr+. Un'altra opzione ha a 392che fare col supporto per il desktop \app{gnome}, che \app{gretl} offre in 393modalit� predefinita. Se non si � interessati alle funzionalit� specifiche di 394\app{gnome} � possibile usare l'opzione 395\verb+--without-gnome+ di \cmd{configure}. 396 397Per compilare anche la documentazione, c'� un'altra opzione di 398\texttt{configure}: 399\begin{code} 400./configure --enable-build-doc 401\end{code} 402Quando si esegue il comando, si vedranno i risultati di una serie di controlli, 403e se tutto funziona correttamente, un riassunto finale simile a quello mostrato 404nell'Esempio~\ref{configure-output}. 405 406\begin{script}[htbp] 407 \caption{Risultato di \texttt{./configure --enable-build-doc}} 408 \label{configure-output} 409\begin{scode} 410Configuration: 411 412 Installation path: /usr/local 413 Use readline library: yes 414 Use gnuplot for graphs: yes 415 Use PNG for gnuplot graphs: yes 416 Use LaTeX for typesetting output: yes 417 Gnu Multiple Precision support: yes 418 MPFR support: no 419 LAPACK support: yes 420 FFTW3 support: yes 421 Build with GTK version: 2.0 422 Script syntax highlighting: yes 423 Use installed gtksourceview: yes 424 Build with gnome support: no 425 Build gretl documentation: yes 426 Build message catalogs: yes 427 Gnome installation prefix: NA 428 X-12-ARIMA support: yes 429 TRAMO/SEATS support: yes 430 Experimental audio support: no 431 432Now type 'make' to build gretl. 433\end{scode} 434\end{script} 435 436\tip{Se si usa CVS, � una buona idea ri-eseguire lo script 437 \texttt{configure} dopo ogni operazione di aggiornamento del sorgente. 438 Non � sempre necessario, ma alcune volte lo �; in ogni caso non � dannoso. 439 A questo proposito, pu� essere comodo creare un piccolo script di shell che 440 esegue \texttt{configure} con le opzioni che si � soliti utilizzare.} 441 442\subsection{Compilare e installare} 443 444Siamo quindi pronti per iniziare la vera e propria compilazione: questa si 445ottiene col comando \texttt{make}, che compila tutti i file sorgenti nell'ordine 446corretto. Basta semplicemente eseguire 447\begin{code} 448make 449\end{code} 450 451Questo passo della procedura richieder� qualche minuto e produrr� molti messaggi 452sullo schermo. Alla fine, per installare la copia di \app{gretl} appena 453prodotta, baster� eseguire: 454\begin{code} 455make install 456\end{code} 457 458Sulla maggior parte dei sistemi, il comando \texttt{make install} richiede di avere 459i privilegi di amministratore di sistema. Quindi occorrer� fare login come 460\texttt{root} prima di eseguirlo, oppure occorrer� usare il comando 461\texttt{sudo}: 462\begin{code} 463sudo make install 464\end{code} 465 466\chapter{Accuratezza numerica} 467\label{app-accuracy} 468 469\app{Gretl} usa aritmetica a doppia precisione, ad eccezione del 470plugin per precisione multipla invocabile con il comando del men� 471``Modello, Altri modelli lineari, Minimi quadrati in alta precisione'' che rappresenta i 472valori in virgola mobile usando un numero di bit indicato dalla 473variabile di ambiente \verb+GRETL_MP_BITS+ (valore predefinito: 256). 474 475Le equazioni normali dei minimi quadrati sono risolte in modo 476predefinito usando la decomposizione di Cholesky, che � abbastanza 477accurata per la maggior parte delle applicazioni. Nel caso le variabili 478indipendenti esibiscano un'alto grado di collinearit�, \app{gretl} adotta 479automaticamente la decomposizione QR; inoltre l'utente pu� scegliere di usare 480sempre la decomposizione QR. 481 482Il programma � stato testato abbastanza approfonditamente con i dataset di 483riferimento forniti dal NIST (il National Institute of Standards and Technology 484statunitense) e un rapporto completo dei risultati si trova sul sito web di 485Gretl (seguendo il link ``Accuratezza numerica''). 486 487Ad oggi, sono state pubblicate due recensioni che hanno preso in esame 488l'accuratezza di \app{gretl}: Giovanni Baiocchi e Walter Distaso (2003), e Talha 489Yalta e Yasemin Yalta (2007). Siamo grati a questi autori per il loro accurato 490esame del programma. I loro commenti hanno suggerito vari miglioramenti, come 491l'uso del codice \app{cephes} di Stephen Moshier per calcolare i p-value e altre 492quantit� relative alle distribuzioni di probabilit� (si veda 493\href{http://www.netlib.org/cephes/}{netlib.org}), modifiche alla formattazione 494dei risultati delle regressioni per assicurare che il programma mostri un numero 495coerente di cifre significative, soluzione di alcuni problemi di compilazione 496della versione MS Windows di \app{gretl} (che in passato era leggermente meno 497accurata della versione Linux). 498 499La versione attuale di \app{Gretl} comprende un ``plugin'' che esegue 500la suite NIST di test della regressione lineare. � possibile trovarlo 501nel men� ``Strumenti'' della finestra principale. Quando viene eseguito 502questo test, un'introduzione spiega qual � il risultato atteso: se si 503esegue il test e si ottengono risultati diversi da quelli attesi, si 504prega di inviare un bug report a \verb+cottrell@wfu.edu+. 505 506Tutte le statistiche di regressione sono mostrate 507con 6 cifre significative nella versione attuale di \app{Gretl} 508(tranne quando viene usato il plugin per precisione multipla, e allora 509i risultati sono mostrati con 12 cifre). Se occorre esaminare un 510valore pi� da vicino, basta per prima cosa salvarlo (si veda il 511comando \cmd{genr}) e poi visualizzarlo usando il comando \cmd{printf}. 512 513 514\chapter{Altro software libero utile} 515\label{app-advanced} 516 517Le possibilit� offerte da \app{gretl} sono molte e in continua espansione, 518tuttavia pu� esserci l'esigenza di compiere operazioni non disponibili in 519\app{gretl}, oppure di confrontare i risultati con quelli di altri programmi. 520Se si � interessati a funzionalit� complementari disponibili nell'ambito del 521software libero, o open source, raccomandiamo i programmi seguenti, di cui 522riportiamo la descrizione fornita nei rispettivi siti web. 523 524\begin{itemize} 525 526\item \textbf{GNU R} \href{http://www.r-project.org/}{r-project.org}: 527 ``R � un sistema per il calcolo statistico e i grafici. Consiste in 528 un linguaggio e in un ambiente di lavoro che fornisce grafici, un 529 debugger, l'accesso alle funzioni del sistema e la possibilit� di eseguire 530 programmi contenuti all'interno di script\dots\ � compilabile ed eseguibile 531 su un'ampia variet� di piattaforme UNIX, Windows e MacOS''. 532 Commento: esistono molti pacchetti aggiuntivi per R, che coprono le principali 533 aree dell'analisi statistica. 534 535\item \textbf{GNU Octave} 536 \href{http://www.octave.org/}{www.octave.org}: 537 ``GNU Octave � un linguaggio ad alto livello, dedicato principalmente al 538 calcolo numerico. Fornisce una comoda interfaccia a riga di comando per 539 risolvere numericamente problemi lineari e non lineari, e per eseguire altre 540 operazioni numeriche usando un linguaggio per lo pi� compatibile con quello di 541 Matlab. Pu� anche essere utilizzato in modalit� non interattiva''. 542 543\item \textbf{JMulTi} \href{http://www.jmulti.de/}{www.jmulti.de}: 544 ``JMulTi � stato progettato in origine come strumento per alcune procedure 545 econometriche tipiche dell'analisi delle serie storiche, di difficile utilizzo 546 e reperibilit� in altri pacchetti, come l'analisi impulso-risposta con 547 intervalli di confidenza bootstrap per modelli VAR/VEC. In seguito, sono state 548 aggiunte altre funzionalit� che permettono di condurre un'analisi completa''. 549 Commento: JMulTi � un programma java con interfaccia grafica; per poterlo 550 usare � necessario installare un java run-time environment. 551 552\end{itemize} 553 554Come gi� detto sopra, \app{Gretl} offre la possibilit� di 555esportare i dati nei formati di Octave e R. Nel caso di Octave, il 556dataset di \app{Gretl} viene salvato come matrice singola \verb+X+: 557una volta importati i dati in Octave, se si vuole, � possibile 558eliminare la matrice \verb+X+, si veda il manuale di Octave per i 559dettagli. Per quanto riguarda R, il file dei dati esportati conserva 560qualsiasi struttura di serie storiche riconoscibile da \app{gretl}. 561Le serie sono salvate come strutture individuali: i dati vanno 562importati in R con il comando \cmd{source()}. 563 564Inoltre, \app{Gretl} dispone di una funzione per trasferire velocemente dati in R. 565Il men� ``Strumenti'' di \app{Gretl} contiene il comando ``Avvia GNU R'', che 566salva il dataset in uso in formato R (nella directory utente di gretl) e lo 567carica avviando una nuova sessione di R. Il modo esatto in cui R viene avviato 568dipende dalla variabile interna \verb+Rcommand+ di \app{gretl}, il cui valore 569deve essere impostato nel men� ``Strumenti, Preferenze''. Il comando 570predefinito � \cmd{RGui.exe} in MS Windows, mentre in X � \cmd{xterm -e R}. Si 571noti che questa stringa pu� contenere al massimo tre elementi separati da spazi: 572ulteriori elementi saranno ignorati. 573 574\chapter{Elenco degli URL} 575\label{app-urls} 576 577Quello che segue � un elenco degli URL citati nel testo. 578 579\begin{description} 580 581\item[Estima (RATS)] \url{http://www.estima.com/} 582\item[FFTW3] \url{http://www.fftw.org/} 583\item[Home page del desktop Gnome] \url{http://www.gnome.org/} 584\item[Libreria GNU Multiple Precision (GMP)] 585 \url{http://swox.com/gmp/} 586\item[Home page di GNU Octave] \url{http://www.octave.org/} 587\item[Home page di GNU R] \url{http://www.r-project.org/} 588\item[Manuale di GNU R] 589 \url{http://cran.r-project.org/doc/manuals/R-intro.pdf} 590\item[Home page di Gnuplot] \url{http://www.gnuplot.info/} 591\item[Manuale di Gnuplot] \url{http://ricardo.ecn.wfu.edu/gnuplot.html} 592\item[Pagina dei dati di Gretl (versione italiana)] 593 \url{http://gretl.sourceforge.net/gretl_data_it.html} 594\item[Home page di Gretl (versione italiana)] 595 \url{http://gretl.sourceforge.net/gretl_italiano.html} 596\item[Home page di GTK+] \url{http://www.gtk.org/} 597\item[Home page del port di GTK+ per win32] 598 \url{http://www.gimp.org/~tml/gimp/win32/} 599\item[Home page di InfoZip] 600 \url{http://www.info-zip.org/pub/infozip/zlib/} 601\item[Home page di JMulTi] \url{http://www.jmulti.de/} 602\item[JRSoftware] \url{http://www.jrsoftware.org/} 603\item[Home page di Mingw (gcc per win32)] \url{http://www.mingw.org/} 604\item[Minpack] \url{http://www.netlib.org/minpack/} 605\item[Penn World Table] \url{http://pwt.econ.upenn.edu/} 606\item[Home page di Readline] 607 \url{http://cnswww.cns.cwru.edu/~chet/readline/rltop.html} 608\item[Manuale di Readline] 609 \url{http://cnswww.cns.cwru.edu/~chet/readline/readline.html} 610\item[Home page di Xmlsoft] \url{http://xmlsoft.org/} 611 612\end{description} 613 614 615%%% Local Variables: 616%%% mode: latex 617%%% TeX-master: "gretl-guide-it" 618%%% End: 619 620